Tidy Chaos

Tidy Chaos

Tidy Chaos – Shinezz (Experimental/Funk)
Drums, Percussions, Roland SH09, Electribe ER-1 Drum machine, Scratch, KaosPad Shinezz
Guitar, Guitar fx tracks 4, 5, 6 Francesco Cassino
Guitar, Guitar fx tracks 1, 2, 3, 5 Wojtek Makowsky
Bass Zack Dye
Tenor Saxophone, Clarinet Jack Haynes
Graphics RwenzUp
Artwork James Beghelli
Composto e mixato da Shinezz @ Gualandi Sound Recordzz
2011

 

Tracklist

1. Troposphere [Shinezz] 3’04”
2. Stratosphere [Shinezz ft. EL TB] 3’00”
3. Mesosphere [Shinezz] 3’04”
4. Termosphere [Shinezz] 3’09”
5. Ionosphere [Shinezz] 2’07”
6. Esosphere [Shinezz] 1’13”

L’aria che ci circonda è sempre stata un elemento di fondamentale importanza per la vita sulla terra, ma nonostante ciò ci accorgiamo della sua presenza solo quando il vento ci soffia in faccia o quando non ce n’è abbastanza nei nostri polmoni, e iniziamo a soffocare.
Solo in un passato relativamente recente la scienza ha saputo investigare il fenomeno adeguatamente e si è scoperto che il nostro pianeta è avvolto in una pellicola d’aria chiamata atmosfera, che è divisa in 6 strati a seconda delle temperature e densità dei gas che la formano.
Partendo dal terreno questi strati sono:

  • Troposfera
  • Stratosfera
  • Mesosfera
  • Termosfera
  • Ionosfera
  • Esosfera

Divisi in due insiemi che separano l’omosfera: nella quale accadono tutti I fenomeni meteorologici e I gas sono in continuo rimescolamento e ad alte densità, dall’eterosfera: nella cui gli strati sono più diffusi e a bassa densità di gas e reazioni chimiche.
Le tracce di questo concept album seguono l’ordine degli strati sopraelencati, che suggeriscono una progressiva ascesa verso lo spazio nello stesso modo in cui i gas si rarefanno salendo di quota, gli intrecci musicali tendono a semplificarsi dalla prima all’ultima traccia.
Il primo gruppo raccoglie I pezzi con più elementi musicali e strane armonie, indicando la presenza di elementi in scontro fra loro. Inoltre la vicinanza alla superficie terrestre è sottolineata da una maggiore presenza del ritmo rispetto alla melodia/armonia.
Nel secondo gruppo sono raccolti pezzi più aerei, ritmi meno scanditi, armonie più definite ed effetti di modulazione sonora che suggeriscono una maggiore distanza dalla fisicità terrestre e la dilatazione dei gas degli strati più esterni.
La musica come l’atmosfera esiste e ci circonda, anche se non ne siamo consci. Comporre musica è scegliere e isolare certi elementi dalla sfera di emozioni che ci avvolgono e svilupparli musicalmente, così come la scultura secondo Michelangelo è portare alla luce una figura intrappolata nella pietra.
L’arte è la rappresentazione dell’essenza della natura umana, e limitandosi a esserne una rappresentazione non potrà mai descriverla nella sua totalità, lasciando dunque un vuoto che deve essere colmato dall’abilità di interpretazione personale dello spettatore. (che confrontando la propria persona con il lavoro di un’altra, giunge ad una mediazione fra due interpretazioni)
Ho associato le tracce di “Tidy Chaos” agli strati dell’atmosfera per illustrare:

  1. Il processo compositivo: anziché sviluppare linearmente un brano dopo l’altro, ho composto singolarmente le parti di ogni strumento di ogni traccia e creando una rete le ho in seguito aggiustate per limarne le dissonanze.
  2. Il parallelismo tra scienza e musica e i loro scopi: l’organizzazione logica di improvvisazioni in brani condivide similitudini interessanti con la divisione in strati dell’atmosfera. Sono entrambe caratterizzate da reazioni tra elementi diversi ed entrambe ordinano fenomeni esistenti in modo da renderli comprensibili attraverso un metodo specifico. Una vuole descrivere la realtà tramite le sue caratteristiche fisiche e l’altra cerca di rappresentare un’interpretazione dell’aspetto metafisico.

La scienza non inventa la natura bensì la rivela in tutti i suoi dettagli e la organizza logicamente, rendendola comprensibile alla ragione umana. Gli scienziati connettendo ipotesi, investigano il mondo fisico cercando di capirne le connessioni e spiegarne le procedure, ricercando la verità. Sullo stesso piano, la composizione non inventa la musica ma sviluppa un’idea rilevata dal cervello e la modella secondo la cultura o il genere musicale in cui rientra o l’intento che il pezzo vuole raggiungere, fino al punto di renderla condivisibile, tramite criteri comuni, con altre persone.
Il compositore cerca di trasformare un’ispirazione momentanea, una sensazione provata, in un prodotto che è già completo idealmente nel suo inconscio ma che deve essere estrapolato secondo le regole obiettive della composizione in ordine di poter essere condiviso.
La scultura di questo altorilievo immateriale che rappresenta la realtà non fisica è una scienza in cui ci sono regole da rispettare per fare sì che anche un pubblico possa apprezzare il lavoro di un compositore, il quale segue una forma ideale che allo stesso tempo rappresenta l’intima percezione di quest’ultimo e che se correttamente trasposto raccoglie in sé una verità comune.
Questo concept album “Tidy Chaos” (Caos Ordinato) cerca di trasformare la disorganizzazione di flussi di improvvisazione musicale in composizioni coerenti, da qui il nome. Linee musicali totalmente indipendenti sono suonate insieme, riorganizzate appoggiandosi l’una con l’altra creando una complessa stratificazione di ritmi e suoni. Dopo aver scelto vari b.p.m. ho improvvisato dei ritmi di batteria, poi ho tagliato tutte le registrazioni in piccoli frammenti che ho ridistribuito creando la prima struttura di ogni traccia. Avendo ora una struttura ho registrato individualmente basso e chitarre, senza che si sentissero a vicenda. In questo modo ogni musicista ha potuto improvvisare senza alcun tipo di vincolo costituito dalla presenza di altri strumenti e dunque le idee dei musicisti hanno potuto scorrere libere e inalterate. Allo stesso modo in cui ho modificato le registrazioni di batteria, ho tagliato le parti che ho ritenuto più interessanti e che si adagiavano meglio sul tappeto ritmico. Sempre con la stessa tecnica ho in seguito registrato parti di sintetizzatore Roland SH-09 e di scratch e per completare il lavoro ho aggiunto qualche loop di drum machine Korg Electribe ER-1 ed effetti con un piccolo Kaos-Pad.
I musicisti che improvvisano stanno semplicemente seguendo il flusso del momento senza sottoporre la loro musica a critica ragionata, rappresentano e suonano la musica che descrive le sensazioni di quel particolare momento in quel dato luogo sotto il punto di vista di quell’unica persona. Non essendoci premeditazione non c’è neppure studio, nella musica improvvisata dunque non avviene un’alterazione del messaggio originale: questi musicisti diventano portali attraverso i quali il mondo metafisico delle idee entra in quello fisico, sottoforma di sequenza di note e ritmi. Più un musicista è capace, più è tutt’uno con la musica e le sue regole, più facilmente le idee scorrono attraverso di lui, anche se prive di una struttura coerente che permetterebbe una più facile interpretazione da parte dell’ascoltatore. In questo lavoro di tagliare e cucire pezzi di queste idee immortalate il ruolo del compositore è riportato al suo originale significato etimologico, dal latino cum “con/insieme” e ponere “mettere”: colui che mette insieme le parti di ogni strumento e le fa funzionare come una cosa sola.
La musica è una descrizione di sensazioni, emozioni e sentimenti che ordinano le situazioni e i comportamenti proprio come la scienza è una descrizione di leggi fisiche e chimiche che ordinano la vita sulla terra.

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